Caro Cacciatore, ma dov’è la democrazia in Oriente?
di Emilio D’Agostino
Carissimo amico, vorrei precisare alcune cose. Ho detto, con Michel Foucalt, che la politica non si è mai saldata con la verità, ma ho anche detto che non credo che tutto sia sempre uguale a se stesso e che ogni volta si debba ricominciare daccapo. La democrazia – così come abbiamo imparato – è quanto di meglio sia stato “inventato” dagli uomini per governare i legittimi conflitti all’interno delle nostre città. Così come lo è stata la Politica. A parte il “male assoluto” in cui il bene diviene male e viceversa, ci sono stati e ci saranno cattivi politici, verso i quali ci si deve indignare per cacciarli. Allo stesso modo, ci sono state “buone” democrazie e “cattive democrazie”. Tocca sempre a noi saper distinguere e la nostra è una responsabilità personale. E su questo ci siamo sempre trovati d’accordo. Ma ciò non implica che io non pensi che sia sempre necessario il dubbio, perché “di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio” (Bertolt Brecht). Gli italiani, però, spesso dimentichiamo di nutrircene. Dubbio per me non è sinonimo di paralisi, bensì di accortezza. Oggi siamo accorti quando cerchiamo di spendere meno nel fare la spesa quotidiano o non ci inoltriamo in una strada buia, forse pericolosa. Accorto non è Mazzarri quando non si accontenta di aver pareggiato, ma vuole vincere a tutti i costi e poi perde. E veniamo alla democrazia e alla politica. Abbiamo troppe volte detto che la conquista della democrazia è solo un dato di partenza e non un dato di arrivo che può scomparire alla prossima era glaciale. La democrazia e le sue istituzioni vanno alimentate e difese e, in quest’opera, possono partecipare tutti. In teoria, anche chi democratico non è, può dirsi democratico. Come scoprirlo? A volte si indovina, ma in genere non ce ne accorgiamo. Per molti anni, dirsi ”democratico” era la regola, ma la politica era condizionata dal CAF, poi da Berlusconi e poi… anche da Lusetti, Renzi e Rutelli. Che dire? Ognuno, come me, ha i suoi piccoli scheletri nell’armadio e i propri conflitti d’interesse. Inoltre, il mondo occidentale presenta grandi democrazie: gli USA, la Spagna, ovviamente l’Italia, e oggi la BundesRepublik. Ognuno di essi, weberiamente, è l’unico legittimato all’uso della forza, ma, purtroppo, essi sono anche detentori della tortura fisica o simbolica. Che dire di Guantanamo, delle truffe delle assicurazioni sanitarie americane, delle truffe dei derivati delle Banche spagnole, di Bankia, del racaille di Sarkò per le banlieus parigine, della violenza alla scuola Diaz? Il casa della BundesRepublik è, in parte, diverso perché ha inaugurato, da un lato, una nuova forma di neo-colonialismo, quello finanziario, cominciando dalla Grecia e, dall’altro, ha scatenato la prima guerra moderna, sempre di tipo finanziario. È la terza volta in un secolo circa: nei due casi precedenti si è trovata soltanto sotto un cumulo di macerie. Oggi, non sappiamo ancora, ma è verosimile che si ripeta. La stessa Merkel – dopo le dichiarazioni di ieri sera – sembra piuttosto il Re Sole: après moi le déluge! Moriremo per la Germania oppure moriremo tedeschi? Speriamo di no. E in Italia, non si è trattato di parziale menzogna la diffusione del pregiudizio anti-meridionale come mafioso e camorrista? Noi abbiamo le nostre colpe, ma si dimentica del fatto che la delinquenza organizzata, non solo è internazionale, ma da moltissimo tempo vive e lavora in Lombardia, nel Veneto, in Liguria e un po’ dappertutto. Mafia, Camorra e ‘Ndrangheta corrono dove c’è denaro, moltissimo denaro e questo si trova nelle regioni ricche del Belpaese. In realtà, l’opinione diffusa è stata una specie di “egemonia culturale” gramsciana oppure di “opinione pubblica” habermasiana. Fatte la distanze tra Gramsci e Habermas i moderni opinions leaders televisivi e non. Infine: l’antipolitica. E chi mai può credere in un comico genovese il cui sindaco di Parma non riesce neanche a fare la Giunta? Pizzarotti-panzerotti. Vedrai che alle prossime politiche rappresenterà soltato un voto marginale. Posso sbagliarmi: scommettiamo una pizza e panzerotti a Parma? La protesta giovanile nel mondo è stata, invece, importante per richiamare l’attenzione sui veri problemi e per dimostrare che i giovani, anche i ragazzi, vogliono partecipare alla politica. Infine, ti ringrazio per il consiglio di lettura, ma per adesso posso solo dire che l’Oriente ha sperimentato forme alternative di democrazia, ma finora nessuna si è affermata: sempre e soltato dispotismo zarista, poi sovietico, cinese, cambogiano, vietnamita e ancora cinese con piazza Tien-am-Men. Che dire della nuova democrazia egiziana con un membro della fratellanza islamica eletto presidente? Mah? Dubitare e sperare.
È incredibile…
Ma perché non gli fa una telefonata al professor Giuseppe Cacciatore e, se le risponde, prova a dirle un po’ di queste cose che non interessano affatto?…
Mi creda sono elucubrazioni che valgono soltanto tra chi parla e chi ascolta.
Il professor Cacciatore, a differenza sua, arriva dritto all’argomento, è un intellettuale che comunica, ed efficacemente.
Lei non sortisce lo stesso risultato e ciò che più mi dispiace è che un blog civilissimo e rigoroso come questo accolga un ping-pong che, francamente, oltre ad essere inutile rappresenta quasi uno sfregio per la funzione democratica che il blog dovrebbe, vorrebbe avere e, per la verità, sta già avendo. A meno che non ci ostini a considerarlo uno sfogatoio di persone che si parlano addosso in cerca non si sa di che cosa.
Ma le parole hanno un valore o no?…
Mi scusi.