Cosentino non candidato, corsa contro il tempo per rifare le liste
Pdl in difficoltà per completare le liste in Campania: Nicola Cosentino sembra essere stato escluso dopo un braccio di ferro con il segretario nazionale Angelino Alfano. Ma l’esclusione dell’ex coordinatore regionale, fino a qualche giorno fa numero tre in lista al Senato, avrebbe causato gravissimi problemi al partito che ora sta provvedendo a riformare tutti gli incartamenti per la presentazione delle liste. Il partito di Berlusconi rischia grosso in Campania, una delle regioni ritenute strategiche, e sta facendo una corsa contro il tempo per completare la raccolta delle firme necessaria.
Ma i problemi non mancano anche nelle altre regioni: da quanto si apprende sarebbe toccato proprio a Silvio Berlusconi, fino alle quattro del mattino di oggi, di ricevere parlamentari uscenti, potenziali candidati fatti fuori all’ultimo minuto, esclusi eccellenti, argomentando le dolorose rinunce. Alle quattro e mezza sono stati chiamati al telefono tutti i coordinatori regionali. A palazzo Grazioli oltre al Cavaliere erano presenti Denis Verdini, Sandro Bondi, Renato Schifani, Fabrizio Cicchitto, Niccolò Ghedini. In via dell’Umiltà gli altri “big”, con Verdini a fare la spola tra via del Plebiscito e la sede del partito. «La Sardegna è cambiata dieci volte. Sul Piemonte ci hanno lavorato tutta la notte e così sulla Liguria e sulla Campania», spiega uno dei dirigenti che hanno partecipato alla trattativa. Momenti di tensione, scene rituali il giorno prima della chiusura delle liste: l’ex premier ha dovuto fronteggiare, per esempio, le ribellioni in Abruzzo per la presenza di Antonio Razzi e Domenico Scilipoti (il governatore Chiodi ha minacciato di prendere altre strade), in Liguria dove alla Camera prima dei liguri Minasso e Scandroglio è stato inserito Giorgio Lainati mentre al Senato dopo Berlusconi e Minzolini ci sarà l’uscente Cassinelli. «Non avranno i nostri voti», dicono gli scajoliani. Proteste anche in Piemonte dove sono stati “paracadutati” Capezzone, Calabria e Archi. Solo in Friuli per il momento non si registrano proteste (alla Camera ci sarà l’assessore Regionale alle Finanze Savino, poi Di Centa e Gottardo, al Senato sarà capolista il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca), mentre in Emilia dovrebbe rinunciare Federica Guidi, figlia dell’ex vicepresidente di Confindustria. Complicata e tutta ancora da chiudere la partita in Campania: i deputati esclusi dietro le quinte criticano il partito di via dell’Umiltà per la gestione delle candidature nella regione. «Alla fine hanno fatto fuori solo i più deboli». Di sicuro non rientreranno in Parlamento Alfonso Papa e Marco Milanese, mentre Mario Landolfi parla di «pulizia etnica» contro gli ex An.