L’emergenza ambientale a Salerno
di Ernesto Scelza

Tra i cittadini e gli ambientalisti dei Picentini cresce il timore che a Cupa Siglia si acceleri la costruzione di un inceneritore. La chiusura di una linea dell’inceneritore di Acerra, (il cosiddetto ‘termovalorizzatore), e l’ipotesi che si interrompa il trasferimento delle ‘ecoballe’ da Coda di Volpe di Eboli rilanciano l’ipotesi dell’inceneritore di Salerno. Ed è subito allarme. Tutto in assenza di un piano credibile di smaltimento dei rifiuti in Campania. E in presenza di un’alta percentuale di raccolta differenziata che dovrebbe suggerire di dotare il territorio di impianti di vagliatura e di compostaggio. Ma è evidente che sono forti e tanti gli interessi che spingono alla costruzione degli inceneritori. Su un altro fronte sensibile alla difesa dell’ambiente e della salute, quello che chiede la delocalizzazione delle Fonderie Pisano di Fratte, si profila una ripresa della mobilitazione. L’occasione è il primo anniversario del ‘Comitato Salute e Vita’ che ha avuto il merito di riproporre la gravità dell’emergenza inquinamento nella Valle dell’Irno. Ha organizzato la protesta dei cittadini e costretto le Amministrazioni locali ad assumere impegni (in verità generici e ‘di occasione’) e la Regione Campania ad attivare i monitoraggi delle emissioni inquinanti con le ‘centraline’ dell’Arpac. I dati diffusi sono allarmanti e giustificano i peggiori timori dei cittadini della Valle. Per tutta l’estate sono stati postati sui social network le immagini dei fumi che appestavano gli appartamenti e le allarmanti testimonianze degli abitanti di via Dei Greci. E ci aspettiamo che con le piogge i veleni emessi dalle fonderie si sciolgano nel terreno, nell’Irno e nell’intera area