New deal alla salernitana
di Ernesto Scelza

Sono note alcune delle misure che il presidente Franklin D. Roosvelt adottò per uscire dalla crisi economica che dal ’29: bloccò per anni l’economia negli Usa e nei i paesi dell’Occidente capitalistico. Milioni di lavoratori affamati per strada, centinaia di banchieri e imprenditori ridotti in miseria e spinti al suicidio. Allora sembrò che il capitalismo come sistema fosse giunto alla fine e che il socialismo si sarebbe imposto nel mondo. Le cose andarono diversamente: il capitalismo mostrò inimmaginabili capacità di ripresa, e invece che lo spettro del comunismo di Marx si diffuse, a partire dall’Europa, quello – non metaforico – dell’hitlerismo. E lo sbocco fu la guerra. Ma Roosvelt aveva varato un vasto piano di lavori pubblici, per sostenere l’occupazione e la domanda interna. Quel ‘New deal’ fece scuola: anche a costo di sostenere lavori inutili. Migliaia di operai costruivano strade che avrebbero poi smantellato. Ecco, mi veniva da pensare a questo percorrendo via Dei Greci, da Fratte a Baronissi. Da mesi si scava per posare dei tubi e cavi, smantellando la pavimentazione che viene poi malamente ripristinata. Ora vediamo che hanno ripreso a scavare nelle stesse tracce appena ricoperte. Noi speriamo che tutto questo sia frutto di un astuto disegno di rilancio dell’economia, ma temiamo che sia solo incompetenza e spreco di denaro pubblico.
(I Confronti – Le Cronache del Salernitano)