Piove e non mi sento bene, l’uomo e le meteoropatie / 2
Presentiamo la seconda puntata del libro di Corrado Caso dedicato alle meteroropatie.
Questa settimana al centro della trattazione troviamo alcune considerazioni sulla influenza delle stagioni e alcuni consigli sul modo nel quale l’uomo può interagire con la natura e realizzare “una diversa opportunità” terapeutica.
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LA DIVERSA OPPORTUNITÀ: DALLA METEOROPATIA ALLA CLIMATOTERAPIA
“Le malattie sono provocate dallo stato “anormale” dell’atmosfera”
Isidoro da Siviglia medico della Civitas Ippocratica Salernitana
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La Scuola Medica Salernitana realizzò una interazione tra caratteristiche climatiche e stagionali, norme di vita e utilizzo terapeutico degli elementi naturali. Il “Regimen Sanitatis” è la testimonianza della dottrina e del sapere della Scuola. Attraverso le sue pagine la Civitas parla con autorevolezza al Re di Inghilterra e agli ultimi della Terra descrivendo un percorso naturale che individua, nel clima e negli elementi che lo caratterizzano, un valore aggiunto e provvidenziale per la salute dell’uomo. Numerosi, infatti, sono i riferimenti sull’influenza delle stagioni e i consigli sul modo nel quale l’uomo possa interagire con la natura e realizzare “una diversa opportunità” terapeutica. Lo studio e la conoscenza della relazione esistente tra esseri viventi ed elementi del clima sono un interrogativo, in gran parte, irrisolto dalla ricerca scientifica quando si confronta con la complessità “Uomo-Universo”. [/one_half_last]
Un interrogativo che supera, molte volte, il rapporto di causalità per interrogarsi, senza speranza o diritto di svelamento, su un pensiero unico, un big-beng immodificabile nella sostanza, incomprensibile nell’espressione e nella finalità che, attraverso la determinazione dello spazio e del tempo, ha generato una differenziazione apparente: se le singole parti iniziarono da quel momento in poi ad allontanarsi, a nessuna di essa appartenne la proprietà di modificare identità e finalità. Da sempre, la natura regola i ritmi dell’uomo tracciando l’arco naturale del giorno e della notte, l’alternanza delle stagioni.
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“Il volto e la meraviglia dell’immagine umana è la testa intera, è come il tabernacolo del Sole e della Luna. Il Sole detiene la facoltà di conoscere, la Luna quella del mutamento e dell’impressione sensibile. Da Mercurio poi viene la facoltà intellettiva, dal Sole quella direttiva, ma la facoltà dell’interpretazione risiede nella porzione della Luna lingua, bocca, parola…”.
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[2]“Compendium clari viri Leonardi Qualea quod Astronomiam medicinalem nuncupari voluit ex multis Syrorum, Indorum, Arabum, Egiptiorum, Grecorum et Latinorum voluminibus compilatum in facilitatem medicorum et commoditatem infirmorum, ms. Bn – Paris lat 10264 fo.76r-77r (cap XIII).
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