Quando il genere precede la specie …
di Nicoletta Tancredi
Porto a spasso il mio pancione. Manca poco al parto e mi trascino a fatica, ma pur sempre felice, su gambe gonfie, sotto il gran caldo estivo.
A un certo punto, incrocio un signore ben distinto. Avanti negli anni. Un galantuomo d’altri tempi, vestito di lino. Passa al mio fianco, alza il cappello in segno di saluto e mi dice: “Siete in attesa?”
Mi verrebbe da rispondere: “No, ho solo mangiato un po’ di più ieri sera” ma non mi pare il caso ed educatamente dico “Sì!”
“Tanti auguri, signora”.
“Grazie”.
E ognuno riprende la sua strada.
Nemmeno tre secondi e mi richiama: “Signora, è un maschio?”
Mi giro e dico: “No, una femminuccia”.
“Ah … beh … auguri lo stesso” mi fa con aria solidale.
Si rimette il cappello e va via.