Stefano Caldoro o è San Gennaro, o è un ciarlatano
di Ernesto Scelza

La campagna per le prossime ‘regionali’ in Campania è partita da tempo. E si delineano le strategie per acquisire il consenso dei derelitti elettori di questo nostro martoriato territorio. Emergono i temi su cui si incroceranno i ferri. Uno su tutti: la sanità. Il responsabile Pd del settore, Federico Gelli, avanza la proposta di un commissario nominato dal Governo. Non ci meraviglieremmo se qualcuno avanzasse il nome di Raffaele Cantone. L’ex magistrato anticamorra sembra assumere il ruolo di nuova icona della sinistra: dopo l’esperienza alla Direzione distrettuale antimafia, dopo la nomina nella ‘task force’ per l’elaborazione di proposte per la lotta alla mafia ai tempi di Enrico Letta, e di presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione in quelli di Matteo Renzi. Dopo il suo invio a Milano per verificare la correttezza degli appalti dell’Expo. Dopo che il suo nome fu fatto come possibile sindaco di Napoli, e qualcuno lo tiene in caldo per sostituire il dimissionario ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. C’è chi pensa che possa ancora essere la carta di riserva per la scalata alla Regione Campania, se dovessero precipitare le vicende della travagliata candidatura De Luca. Insomma: un nuovo Stefano Rodotà o una nuova Emma Bonino. Intanto il ‘cosiddettoGovernatore’ Stefano Caldoro si impegna a fondo sui temi e i progetti per la sanità. Di colpo veniamo a sapere, a pochi mesi dalla sospensione dei servizi per mancanza di fondi, che “i conti sono risanati”: il buco nero è sparito. E, mentre si continua a chiudere reparti e a ridurre posti letto, si prospetta un mirabolante piano di rilancio di plessi ospedalieri e servizi avanzati. Delle due l’una: o Caldoro è capace di fare miracoli o è, semplicemente, un ciarlatano.