Titola sulle “tre cicciottelle”, licenziato il direttore di QS
di Barbara Ruggiero

Nell’estate social delle Olimpiadi un titolo sbagliato può farti perdere la poltrona da direttore. È accaduto a Giuseppe Tassi, direttore di Qs, Quotidiano Sportivo, dopo il poco felice titolo sulle azzurre dell’arco, ribattezzate “le tre cicciottelle”.
Stamattina, dopo una serie di polemiche web e alzate di scudi in favore della azzurre, Tassi è stato rimosso dall’incarico di direttore responsabile del quotidiano “con effetto immediato” dall’editore Riffeser Monti.
L’editore «si scusa con le atlete olimpiche del tiro con l’arco e con i lettori, per il titolo comparso sulle proprie testate relativo alla bellissima finale per il bronzo persa con Taipei» – ha comunicato una nota del direttore personale e organizzazione della Poligrafici Editoriale S.p.a.
Non è bastato, dunque, il chiarimento di Tassi che – sempre a mezzo social – si era scusato con i lettori, insorti accusandolo anche di sessismo, e con le dirette interessate.
Protagoniste del caso mediatico e di accese discussioni sotto l’ombrellone e sui social sono Guendalina Sartori, Claudia Mandia e Lucilla Boari, le tre atlete che rappresentano l’Italia alle Olimpiadi per il tiro con l’arco. Le tre hanno conquistato il quarto posto nel tiro con l’arco a squadre femminile e sono salite alla ribalta della cronaca per un titolo: “Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico”.
Il presidente della Federazione Italiana del tiro con l’arco, Mario Scarzella, aveva immediatamente sottolineato un “cattivo gusto a dir poco irriguardoso” del titolo. «Ci chiediamo – aveva detto Scarzella – se si possa definire giornalismo serio un titolo come questo, soprattutto in un giorno difficilissimo per delle giovani ragazze all’esordio olimpico».
Oggi, sulla vicenda, a commento della notizia della rimozione di Tassi dall’incarico, si è espresso su Facebook il segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti che difende l’ex direttore di Qs: «Prendo atto che “cicciottelle” – ha scritto – è una gravissima offesa, costata il posto di lavoro al direttore di Qs. A coloro i quali chiedono la radiazione del collega, rivolgo un quesito: quali sanzioni applicare ai giornalisti che si rendono responsabili di gravi violazioni del codice deontologico? Tagliamo loro la mano destra? Ora dai sacerdoti della verità, dai censori dell’hashtag e dalle maestrine del click facile (la penna rossa non è più politically correct) mi aspetto, per coerenza, anche una petizione alla Giochi Preziosi per cambiare il nome al bambolotto “Cicciobello” con cui dal 1962 hanno giocato, giocano, sono cresciute e crescono intere generazioni. È offensivo e anti educativo. Si accettano, come al solito, suggerimenti».
Ricordiamo che il Quotidiano Sportivo è la testata del gruppo Poligrafici editoriale che cura e gestisce le notizie sportive dei giornali collegati a Qn, Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno.
In copertina, il titolo contestato al direttore di QS